Tecniche e materiali a volte antichi, a volte usati in altre culture diventano protagonisti dell’architettura vegetale
Una valida risposta alle esigenze di sostenibilità, anche economica, oggi sempre più pressanti. Si tratta di tecniche e materiali a volte antichi a volte usati in altre culture: dalla terra cruda al bambù, dalla paglia al salice, fino all’arundo donax.
Green Utopia 2015 vuole proprio riunire le architetture realizzate con questi materiali in una piccola città vegetale, dove sarà possibile vedere esempi di costruzioni in terra cruda, uno dei materiali protagonisti della nuova architettura che ha insuperabili doti ecologiche di sostenibilità; bambù, considerato l’acciaio naturale per le sue capacità statiche e ampiamente usato in Asia; arundo donax, la canna palustre, un materiale di casa nostra, una tecnica di costruzione naturale; paglia, in grado di fornire case altamente isolanti e sane con una notevole resistenza ai terremoti; salice, in grado di creare vere architetture viventi che crescono e cambiano aspetto con il tempo.
Non solo.
L’architettura vegetale comprende anche l’ambito del verde tradizionale e tecnico, il più efficace strumento per la costruzione delle nuove città a orientamento ecologico che si evolve in soluzioni di orto urbano; il natural design, che rappresenta una delle ultime tendenze del green design: oggetti di design che contengono piante; l’agricoltura urbana dagli orti terapeutici alle coltivazioni domestiche.